mercoledì 17 agosto 2016


Glitch, agosto 2016
Francesco Aprile

At a Distance: Precursors to Art and Activism on the Internet
edited by Annmarie Chandler, Norie Neumark

The MIT Press  Cambridge, Massachusetts  London, England, 2005

The Wealth and Poverty of Networks
Globalization - and Some of Its Discontents
by Ken Friedman
pp. 414, 415

Robert Filliou sviluppa la sua nozione di Eternal Network non come invito all'azione ma come qualcosa tra una metafora e una descrizione di ciò che Filliou crede sia l'emergere di una dterminata realtà sociale.
Filliou ha inteso ciò come una descrizione vera e propria, ma il fatto è che l'Eternal Network ha funzionato soprattutto a livello metaforico. In un certo senso, questo non è un problema. Filliou ha sviluppato il suo concetto di "La rete Eterna" in termini di condizione umana, piuttosto che d'arte. Questa era l'idea centrale dell'Eternal Network. Da quando Filliou ha coniato il termine, l'idea della Rete Eterna ha assunto una vita propria, a significare una comunità globale di persone che credono in molte delle idee care a Filliou. Questa comunità è fluida, composta da persone che non si incontrano e che non sempre concordano sui concetti di vita e arte. Questi fatti non diminuiscono la realtà di una comunità in corso, ma la comunità è diffusa e debole. Anche se questa comunità ha scambiato idee per oltre tre decenni, ha relativamente pochi impegni durevoli diversi dal contatto artistico. la metafora è potente. La realtà non è, e la Rete Eterna rimane bloccata nel mondo dell'arte, dove si fa ben poco per rendere la vita più importante dell'arte. Il concetto di rete Eterna porta qualsiasi osservatore riflessivo ad alternarsi tra ottimismo e allegra rassegnazione. E' facile essere allegro, semplicemente perché questa metafora del villaggio globale è sopravvissuta per tutto il tempo che ha. In un certo senso, la Rete Eterna ha prefigurato computer, telefax, posta elettronica, e il worl wide web. Vorrei discutere questo problema in seguito. Per ora, torniamo brevemente alla questione del globalismo in Fluxus. Le suggestioni di un mondo senza restrizioni, in Fluxus, suggeriscono un mondo in cui è possibile creare il massimo valore per il maggior numero di persone. Questo trova il suo parallelo in molti dei principi centrali del buddismo. In termini economici, ci porta a quello che si potrebbe chiamare capitalismo buddista o capitalismo verde. Il capitalismo buddista è la metafora delle strutture economiche che uniscono la forza produttiva del libero mercato a una sensibilità etica che rispetta il valore umano di tutti i gruppi sociali e culturali, grandi e piccoli. Utopian Laser Television, manifesto di Nam June Paik, punta proprio in questa direzione.